Cure palliative: non si è mai soli
Ogni anno, nel mese di novembre, si celebra la Giornata Mondiale delle Cure Palliative, un’occasione per diffondere consapevolezza su un tema ancora troppo poco conosciuto: il diritto alla cura, anche quando non è più possibile guarire.
“Le cure palliative migliorano la qualità di vita del paziente e della sua famiglia. Non guariscono la malattia, ma si prendono cura della persona nella sua globalità, alleviando la sofferenza fisica, psicologica e sociale” – Cecilia Vallisneri, responsabile Cure Palliative di Paxme.
Le cure palliative non sono più riservate solo ai pazienti oncologici, ma si rivolgono anche a chi convive con patologie croniche, neurologiche, cardiache, renali o con forme di demenza. Negli ultimi anni, la legge 38 del 2010 ha riconosciuto a ogni cittadino il diritto a riceverle gratuitamente. Eppure, oggi in Italia solo una persona su quattro vi accede, nonostante oltre 500.000 pazienti ne avrebbero bisogno ogni anno.
“C’è ancora molto da fare sul piano culturale. Dobbiamo far capire che le cure palliative non riguardano solo il fine vita, ma accompagnano il paziente e la sua famiglia anche durante le fasi più difficili della malattia, per non lasciarli soli.”
In occasione della Giornata Mondiale, Paxme rinnova il suo impegno nel promuovere una cultura della cura che metta al centro la persona, la sua storia e i suoi legami.
“Abbiamo deciso di coinvolgere lo psicologo fin dall’inizio del percorso, perché conoscere la famiglia aiuta a comprenderne meglio i bisogni, anche quelli più nascosti.” Una caratteristica distintiva del servizio di Paxme: una scelta che nasce dalla volontà di innovare concretamente le modalità di presa in carico, ponendo al centro non solo il paziente ma anche la sua rete di relazioni. “Questo approccio ci permette di cogliere i bisogni più profondi, anche quelli che spesso restano inespressi, e di costruire insieme un cammino di cura più attento, umano e personalizzato”.
Per Paxme, la qualità dell’assistenza passa dalla capacità di ascoltare, comprendere e accompagnare ogni persona nel modo più adeguato e rispettoso possibile.
Guarda l’intervista a Cecilia Vallisneri, responsabile Cure Palliative Paxme